Non so se voi siete appassionate di sampler, io li adoro, ne faccio collezione e sono il principale spunto per i miei ricami. E così ho pensato che forse qualcuna può essere interessata ad approfondire la loro storia.
Nel "Dizionario Lescalarissement de la Langue Francoyse" compilato da John Palsgrave nel 1530, la parola sampler viene definita come un "exempler" per una donna che lavora.
L'etimologia della parola deriva dal termine latino exemplum cioè una documentazione di lavori e di disegni che venivano appuntati per esseri in seguito riutilizzati.
Nascono così i samplers o marquoirs (da point de marque, come punto destinato a marcare la biancheria).
Il corrispondente italiano è quello di imparaticcio (dal participio passato di imparare con suffisso peggiorativo), ad indicare un lavoro fatto da una principiante.
Talvolta si trova anche il termine buratello, da buratto un tipo di base rada e trasparente su cui si ricamava nel 1400 e 1500.
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La tradizione del ricamo domestico, che nel cinquecento riprese con grande fervore, non era mai stata abbandonata. E' tuttavia vero che campionari di punti anteriori al cinquecento (di cui non rimangono esempi) avevano una funzione di stretta utilità: il ricamatore appuntava in un piccolo pezzo di lino il disegno che aveva visto da altri lavoratori o le prove eseguite da lui stesso, nelle quali poteva aggiungere di volta in volta delle varianti.
I samplers dell'Oriente islamico continueranno a mantenere questo aspetto fortemente connesso alla loro funzione, anche nel '700 e '800 allorché quelli europei ed americani avranno caratteristiche variate al punto da renderli fenomeno a sé stante.
Precedentemente al '500, nonostante fossero presenti ricami negli oggetti domestici e in alcuni accessori di abbigliamento personale, la maggioranza dei ricami era destinata ad illustrare eruditi cicli iconografici, storie di Santi, tradizioni popolari o simboli civili, come gli stemmi araldici e le bandiere.
In sostanza una sorta di pittura ad ago, che godeva di una considerazione non inferiore alla pittura.
I disegni venivano commissionati ai grandi artisti (Sassetta, Bellini, Pollaiolo, Raffaellino del Garbo, ricamatore lui stesso fino a 26 anni).
La dignità di arte legata a tale genere è confermata dal fatto che i lavori erano, per tradizione, affidati agli uomini, in Italia, organizzati prima che altrove in corporazioni che garantivano loro una rigida preparazione professionale. Anche in Inghilterra esistevano le compagnie di ricamatori, che ricevettero nel 1561 da Elisabetta I la loro prima 'Carta'. Durante questi secoli, il ricamo aveva connotazioni particolari, all'interno delle quali il lavoro femminile, qualora fosse presente, rappresentava certamente un aspetto parziale.
E' solo verso il '500 che appare questa nuova versione del campionario di lavoro, eseguito in casa e, di li a poco, nelle nascenti scuole.
Il campionario comincia così a perdere l'originaria funzione di utilità per diventare un lavoro, il più delle volte fine a se stesso, piccolo oggetto compiuto, che evidenzia il livello di preparazione tecnica dell'esecutrice.
Le testimonianze cinquecentesche rimaste sono scarsissime: un esemplare datato 1596 è conservato al Victoria & Albert Museum e presenta caratteristiche inusuali ai primi lavori, quali la data, la scritta e la dedica.
Dal XVII sec. in poi dunque questi lavori furono eseguiti dovunque e fecero riferimento al repertorio decorativo diffuso, tra Cinque e Seicento, dai libri di modelli destinati ai ricami.
All'interno di questa loro storia, dove appaiono ad un tempo tutti simili e tutti diversi, vanno infatti considerate alcune varianti determinate da vari fattori: dall'evoluzione diacronica, come l'età delle ricamatrici (che variava dai 6 ai 17 anni), dall'insegnante e dalla provenienza.
In Europa, ad esempio, si assiste ad una diversificazíone di linguaggio tra i vari paesi, diversi dal punto di vista etnico e religioso: sono esemplificativi in questo senso i samplers della vasta area germanica che tra Sei-Settecento, introducono varianti, riflettendo le diverse tradizioni delle province cattoliche, calviniste e luterane. Anche la produzione deli nuovo mondo assimilò gli esempi della madrepatria, ma inserì contemporaneamente novità che determinarono un linguaggio diverso.
I libri di modelli e le fonti ispiratrici
Il ricamo domestico rifiorisce contemporaneamente in Italia, Germania, Inghilterra e Spagna; gli abiti e la biancheria ricamata sono dovunque all'ordine del giorno e vedono, con sempre maggior frequenza, le donne impegnate in queste occupazioni, sia per personale diletto che per utilità.
I bordi geometrici costantemente utilizzati nei samplier del' '600,'700, '800, appaiono nel libro di modelli di Jobann Schoensperger, il primo ad essere pubblicato nel 1523, il cui il repertorio è ispirato alla cultura araba e già in uso nella produzione tessile. Nel libro di modelli del Paganino (1530 ca.) ai vari decori geometrici si associano nuovi elementi: i tralci fioriti, i cervi in corsa, gli unicorni ed una gran varietà di animali disegnati con estrema attenzione ai particolari. Consapevoli della loro destinazione, i testi offrono le istruzioni per eseguire i punti, con un intento didattico che nel corso dei secolo andrà scomparendo.
Pochi anni dopo, vedremo svilupparsi le prime lettere dell'alfabeto e gli elementi naturalistici, incrementato dall'avanzarnento degli studi botanici e scientifici ed in un momento particolarmente importante per l'arte dei giardini. La pubblicazione dei libri di modelli continua per tutto il '600 anche se in Italia si interrompe nella prima metà del Seicento.
Con la fine del Seicento va notevolmente diminuendo la diffusione di tali pubblicazioni, sostituita dalla produzione dei disegnatori di corte, sopratutto francesi. Contemporaneanente escono le prime riviste di modelli: i primi disegni per ricarni appaiono nel 1770 in "Lady Magazine".
Caratteristiche dei sampler ed aspetto didattico
In questa fase il sampler ha ancora l'aspetto di campionario di tecniche e disegni non concluso, caratteristica che si perderà nel momento in cui diventerà rnateria di insegnamento nelle scuole: già nel 1639 si ha un sampler eseguito in quest'ambito, testimonianza della precocità con cui il ricamo è utilizzato come parte integrante del sistema educativo.
E' in questa occasione che cominciano ad essere oggetti personalizzati, di cui si vuole lasciare il ricordo e, in relazione a questo, si inseriscono le prime date e le prime firme.
Gli alfabeti, diventano da ora in poi elementi ineliminabili. Generalmente l'alfabeto veniva lavorato per intero, ma qualche volta seguiva un ordine inverso e negli esempi degli inizi dei '700 mancano alcune lettere come J, V e Z.
L'inserimento degli alfabeti aveva una duplice finalìtà: da una parte le giovani ricamatrici imparavano la numerazione e l'alfabeto, dall'altra, sia con le lettere che con le cifre, avrebbero marcato la biancheria di casa o avrebbero eseguito tali lavori su ordinazione. Quest'uso di cifrare la biancheria, rimarrà caratteristico delle case aristocratiche e borghesi anche nei secoli successivi. Molta biancheria di famiglie aristocratiche veniva segnata anche con le corone che competevano al livello di nobiltà.
L'introduzione degli alfabeti, dei numeri e delle corone facilitò l'inserimento di altri motivi quali la data e la sigla che si trasforrnò in firma.
I samplers non datati diventano un'eccezione: la data appare entro una ghirlanda fiorita, talvolta sormontata da una corona sorretta da un angelo, oppure sparsa tra i motivi decorativi. Viene indicato il nome, il cognome e l'età della ricamatrice. I samplers diventano veicoli di messaggi di formazione per le ragazze: viene utilizzata sopratutto nella produzione europea, un'ampia simbologia ricca di riferimenti religiosi tesa ad una edificante costruzione della personalità, attraverso il rispetto della religione, della morale, degli affetti domestici.
Più elaborati appaiono i samplers americani che riportano in un unico esemplare più figure in varie attitudini, imitando con complicati lavori di appliquè gli abiti della moda contemporanea: per le figure femminili furono utilizzati persino capelli veri.
Con la seconda metà del '700, nei paesi di origine protestante, in particolare in quelli in cui si diffuse il metodismo, si evidenzia l'impegno didattico con il ricamo di interi brani, per lo più di ordine religioso.
Le giovani ricamatrici, su suggerimento delle loro insegnanti, ricamarono interi brani della Bibbia, come le sorelle Bronte, che nel 1722, riportano un intero Salmo. Molti samplers sono eseguiti in funzione di festività religiose o in occasione della fine dell'anno, sempre accompagnati da ringraziamenti al Signore.
La stessa funzione didattica la ricoprono anche le carte geografiche come testimoniano i molti campionari, sopratutto inglesi ed americani che riportano vari tipi di mappe.
Ancora nel '700 si afferma un'ulteriore tipologia: quella dei samplers a rammendi. Era infatti essenziale nella formazione della donna di casa anche imparare a rammendare. Tale linguaggio rimane costante nell'800 ed il giudizio concorde degli studiosi dei settore è che nell'Ottocento non avvengono più sostanziali mutamenti. Sotto la spinta del mutato gusto si introducono alcune varianti: i bordi si fanno più naturalistici, vengono rappresentati paesaggi o motivi del tutto legati al Romanticismo quali i cippi e le urne funebri.
In modo più evidente si modificano alcune caratteristiche tecniche: si usa per lo più la forma rettangolare, si utilizza, oltre al tradizionale lino, la tela di canapa e di cotone e si ricama quasi sempre il punto croce e le sue varianti. Anche la gamma cromatica si trasforma cedendo a tinte più brillanti (nel 1856 si avrà il primo filato con tintura sintetica).In Italia, vi è una scarsità di testimonianze settecentesche, probabilmente attribuite al livello di scolarizzazione più basso rispetto agli altri paesi.
La presenza di simboli religiosi, dovuta ovviamente alla provenienza spesso conventuale o di istituti religiosi, scuole di lavoro e orfanatrofi, sostituisce negli esemplari italiani la funzione che, in quelli inglesi, hanno assunto le scritte bibliche.
L'abitudine di eseguire samplers continua fino al '900 quando, nelle scuole e nei vari istituti, vi fu un revival che ne incoraggiò la produzione.
Nonostante fossero arrivati fino alle soglie del '900, si data l'inizio del declino di questi lavori con la metà dell'Ottocento: è allora che vennero a diffondersi nuove forme di lavoro e di invenzioni tecniche.
Per esempio appare nel 1804 il primo disegno colorato su carta quadrettata, guida al lavoro ed assoluta novità rispetto ai testi di modelli fino ad allora usati. Nel 1880 poi furono introdotti aiuti meccanici per rendere più facile l'esecuzione dei punto croce.
Ovviamente si rinuncia a qualsiasi ispirazione personale e al suggerimento di chi in passato aveva guidato il lavoro, affascinati invece da disegni tridimensionali sempre più vari che venivano riempiti con grande velocità. A questa diffusione si opposero movimenti come quello inglese delle Arts and Crafts, nel tentativo di riportare un livello di qualità in questo genere di lavoro.
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