Trecento anni fa le Dollhouses erano già di moda in Europa. In Germania si facevano case di bambola all'interno di armadi: quando le porte dell'armadio erano aperte, venivano mostrate tutte le stanze della casa, dallo scantinato all'attico.
Le case erano alte talvolta anche 2 metri o 2,5 metri ed erano create per gli adulti. Alcune di queste case sono oggi nei musei; una delle più belle è Casa Ultrech (olandese) creata nel 1670: questa ha 15 stanze di cui una piena di piccoli vasi ed altri tesori in miniatura.
Queste piccole case erano ammobiliate esattamente come le case a grandezza reale e oggi sono una testimonianza di come potevano vivere le persone nei secoli passati.
Pubblicità
Alcune volte una Dollhouse è anche abitata da bambole che hanno le caratteristiche dei veri abitanti di quel tempo: oltre ai padroni di casa seduti in salotto, si trovano cuochi, maggiordomi, cameriere e lavandaie al lavoro nelle loro stanze. In una di casa c'è anche una bambinaia che tiene in braccio un neonato il cui vestito sfiora il pavimento.
Nelle migliori case ogni piccolo oggetto è perfettamente riprodotto; le cucine sono complete di pentole e tegami, coltelli, piatti, candelieri, cestini e scope.
Queste case erano così costose che solo le persone più ricche potevano possederne una. Il russo Pietro il Grande ne ordinò una, ma quando fu finita si rifiutò di pagarla perché costava troppo anche per lui.
La moglie del re di Gran Bretagna Giorgio V era appassionata di Dollhouse: ne possedeva una costata un patrimonio completa di veri pianoforte e dipinti di veri artisti.
La casa di 11 stanze dell'attrice americana Colleen Moore è alta 3,5 metri, larga più di 2,5 metri ed è costata un milione di dollari (un candeliere del salotto è decorato con veri diamanti ed altre pietre preziose). Ma le case di bambola non sono sempre così grandi e costose.
Alcune hanno 6 o 7 stanze ed altre solo una. Esistono anche negozi in miniatura.
Tratto dal sito di Cristina Minischetti presidente dell' Associazione Minitaly - (che ha tradotto il pezzo dal sito di Mab O'Connor).
Le immagini e l'idea di questa particolare realizzazione sono un copyright (c) di Cristina Minischetti
E' proibita la riproduzione per scopi commerciali.