Questa rubrica è stata gentilmente offerta dall'Editoriale Campi che pubblica l'Almanacco Barbanera, dal 1762 il più celebre almanacco d'Italia.
Una rilassante “doccia di silenzio”
Quando la sera si rientra a casa dopo una giornata di lavoro, per riuscire a liberarsi delle tensioni accumulate è molto utile fare una “doccia di silenzio”, trascorrendo una decina di minuti senza parlare, senza rumori, senza televisione, accompagnandosi con della musica classica. Può aiutare anche un bicchiere di tisana rilassante, scelta tra le seguenti: valeriana, passiflora, tiglio, biancospino, lavanda. Si prepara con dell’acqua bollente in una tazza dove si versa un cucchiaio della miscela, da lasciare nella tazza per cinque minuti, tenendola coperta. La tisana va sorbita lentamente, a piccoli sorsi. Mentre si sorseggia, è bene portare l’attenzione della mente verso il tepore del liquido inghiottito, sentendo diffondere il calore in tutto il corpo. Sarebbe bello coinvolgere tutta la famiglia in questa sana e rilassante abitudine. E, se ci si accorge che non si riesce a ritagliare per sé neppure dieci minuti di silenzio al giorno, allora è il caso di rivedere l’intero sistema della propria vita.
Pubblicità
PIÙ BELLI E IN FORMA
In linea dopo le feste
Se si inizia una dieta per rimediare agli eccessi alimentari delle feste, un ottimo sistema, molto efficace, può essere quello di utilizzare come condimento un olio di oliva molto saporito: in questo modo ne basterà solo un goccino.
Calendula per la pelle
Se avete organizzato una gita con gli amici a contatto con la natura, per proteggere la pelle dal freddo si può preparare una pomata alla calendula sciogliendo a bagnomaria 30 g di cera d’api in 50 ml di oleolito di calendula. Aggiungete poi 10 gocce di olio essenziale di limone. È molto delicata, tanto da essere indicata anche per i bambini.
Uno shampoo naturale
Dopo aver lasciato in infusione 5 g di foglie di ortica in 150 g di acqua bollente per 20 minuti, filtrate e aggiungete un cucchiaio di sapone di Marsiglia a scaglie, che avrete fatto fondere con poca acqua tiepida, a bagnomaria. Mescolate il composto e utilizzatelo sui capelli grassi con forfora.
IL LINGUAGGIO DEI FIORI
L’erica, portafortuna d’amore
Dai graziosi fiorellini bianchi, ma più frequentemente lilla o rosati, l’erica è assurta quasi a simbolo della brughiera inglese, teatro di tanta letteratura romantica ottocentesca, in cui stava a significare la solitudine. È una pianta coraggiosa che fiorisce anche in mezzo alla neve e anticamente era tenuta in grande considerazione come portafortuna d’amore. I Druidi, sacerdoti dei Celti, ritenevano infatti che trovare un rametto di erica bianca fosse di buon auspicio e che la ragazza che l’avesse colto avrebbe trovato marito entro l’anno. Oggi, più prosaicamente, i rami di erica sono per lo più utilizzati per la fabbricazione di scope e pipe di qualità ricercata. Nel linguaggio ottocentesco dei fiori l’erica è simbolo della nostalgia.
Hanno detto
Belle si dicono le cose che piacciono all’occhio.
San Tommaso d’Aquino
Le immagini e l'idea di questa particolare realizzazione sono un copyright (c) di Hobbydonna.it
E' proibita la riproduzione per scopi commerciali.